Intervista a Patrizia Marsella
Vi presento Patrizia Marsella
(https://www.youcanprint.it/la-pia-peccatrice/b/4abf56d7-a7ae-55c7-85e5-c57b6534c289)
Introduzione
Originaria di Brindisi, laureata in Beni Culturali - Beni archivistici e librari, Master in Comunicazione pubblica e istituzionale.
L'esordio con "Come petali di rosa canina", risale al 2014. Da allora ha collezionato molti riconoscimenti e piazzamenti nei concorsi letterari, tra cui spiccano: "Gocce d'Inchiostro", "Donna" (di Fasano), "Città di Mesagne", "La città della Letteratura" (Brindisi).
Patrizia ci racconta la sua storia, attraverso le mie consuete domande.
Intervista
- Perché scrivi?
Patrizia apre la sua intervista in toni poetici, descrivendo il suo legame con la scrittura.
"Scrivere è il mio modo di espressione privilegiato. Sono davvero me stessa quando scrivo. I pensieri prendono forma visibile e questo mi emoziona. Diversamente dalla parola detta, che è immediata e per questo anche incompleta e imprecisa, quando scrivo ho modo di correggere, di riesaminare, di volgere al meglio i pensieri e le immagini della mia fantasia. Amo scrivere e lo faccio da sempre."
Scrittura come forma d'arte e quindi espressione emotiva, la bocca parla, la mente pensa, ma il cuore scrive.
- Se con la mente torni indietro al momento in cui hai terminato di scrivere il tuo primissimo libro. Cosa hai fatto subito dopo? Parlo della prima mossa editoriale. Dove lo hai pubblicato, come hai scelto, avevi già un piano di marketing o hai improvvisato... insomma i primissimi passi della tua carriera.
Patrizia ha ancora il suo primo romanzo nel cassetto, lo sta limando e perfezionando per il giorno in cui sarà pronta a farlo risplendere.
Dopo la stesura di quel primo lavoro lasciato in sospeso, ha scritto ancora e prima di lanciarsi nella pubblicazione ha saggiamente pensato di accumulare esperienze. "Mi sono guardata attorno, ho reperito informazioni sulle case editrici. Poi ho visitato la Fiera del Libro che si è tenuta nella mia città e in quella occasione ho chiesto informazioni ai vari autori presenti circa la loro esperienza."
Tra le varie storie di vita degli autori incontrati, si è sentita maggiormente ispirata da quella di un autore self e dopo aver letto il suo testo, trovandolo all'altezza, "Il suo libro non aveva nulla da invidiare a quelli delle CE tradizionali", ha deciso di seguire il suo esempio.
Dopo la pubblicazione ha cominciato a scontrarsi con il mondo del marketing, scoprendo, come molti di noi, che dopo la pubblicazione c'è ancora molto lavoro da fare. Si è rimboccata le maniche e ha cominciato a studiare. "A quel punto, ho cominciato a studiarne i vari metodi e ho cercato di adattarli alla tipologia del mio libro, alle mie (scarse) capacità tecnologiche e al possibile mercato."
- Self o editore? Perché?
Anche se abbiamo già visto come la scelta di Patrizia sia volta al sentiero del Self, ora ci racconta che non la considera un punto d'arrivo, ma solo un trampolino di partenza.
"Ora sono più consapevole e posso pensare di proporre i miei scritti a una CE tradizionale."
- Secondo te i lettori dove si trovano? Social, forum, librerie, giornali, radio tv... i tuoi dove li hai trovati?
La ricerca dei lettori è più un continuum che un percorso definito per l'autrice. Ci racconta ogni passo della sua esperienza in questo ambito.
" Ho cominciato a sponsorizzare il mio libro tramite WhatsApp... poi ho aperto il mio profilo su Facebook... la partecipazione alla Fiera del libro."
Lungo questa progressione ha appreso ciò che le ha permesso di passare al passaggio seguente. Dopo la fiera del libro ha potuto confrontarsi direttamente con i lettori e ha ricevuto validi consigli dalle CE presenti.
- Il più grande errore che hai commesso durante questo viaggio per diventare scrittore. Se potessi tornare indietro come lo correggeresti?
L'errore che Patrizia vorrebbe riscrivere riguarda più il suo vissuto interiore che non un aspetto tecnico relativo al mondo editoriale. "Di sicuro il mio errore è stato l'anonimato preventivo... Ho vissuto il tutto troppo in privato. Il mio carattere introverso è stato un impedimento a mettermi in gioco prima e a farmi conoscere all'esterno."
Come ho potuto apprendere dalle interviste condotte finora, l'atto di pubblicare non è un evento strettamente commerciale. Le implicazioni che riguardano il libro nel suo passaggio da oggetto privato a pubblico, sono solo una parte del grande stravolgimento personale che travolge lo scrittore. Per alcuni è una liberazione, per altri una soddisfazione, ma ci sono anche persone che lo vivono con maggiore intensità emotiva, come Patrizia. La scoperta di sé stessi attraverso un'azione e il conseguente impatto sociale, possono dirci molto di come gli altri ci vedono e questo può aprirci gli occhi.
- La scelta più azzeccata che ti ha fatto svoltare?
Come si evince già dalla narrazione antistante, la scelta determinante di Patrizia è stata quella di partecipare alla fiera del libro. "Il contatto con gli altri scrittori e con alcune Case Editrici è stato utilissimo."
- La cosa che ti dà maggior soddisfazione di questo lavoro?
Come abbiamo potuto notare, fin da subito, Patrizia ha una penna poetica e vive il mondo attraverso intense emozioni. Come tutti gli scrittori, trae piacere dal confronto con i lettori, ma nel suo caso ci racconta più nel dettaglio come questa interazione la colpisca. "Sapere che ciò che scrivo piace e riesce a smuovere sentimenti positivi mi soddisfa molto. Qualcuno ha portato il mio libro con sé in vacanza. Il fatto di essere stata scelta come compagnia durante il viaggio mi emoziona. Credo sia bellissimo far parte della vita di qualcuno anche se non ci si conosce."
- Ultimi consigli che desideri offrire ai colleghi. Cose da non fare o cose da fare assolutamente.
Al termine dell'intervista punta il riflettore dell'attenzione sul tema della visibilità.
"Di sicuro un buon testo, anche se importantissimo, non basta. Occorre farsi conoscere e promuovere sé stessi con fantasia, facendo emergere la propria personalità sia come persona che come autore/autrice."
Termina l'intervista con un ossimoro che ho molto apprezzato: "Può sembrare strano, ma oserei dire di aggredire il mercato con cortesia e gentilezza."



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