Intervista a Stefano Lanciotti
Vi presento Stefano Lanciotti
Introduzione
Ingegnere e scrittore.
Un gravissimo incidente automobilistico cambia drasticamente la sua vita, condizionando per anni la sua salute.
Invece di farsi prendere dallo sconforto, Stefano decide di accettare la sfida.
Affronta i problemi di memoria causati dall’incidente dedicandosi notte e giorno alla scrittura creativa.
Il suo obiettivo era quello di produrre un ciclo di romanzi con un altissimo numero di personaggi.
Decide di combattere i problemi fisici e di coordinazione iniziando a praticare per la prima volta, a oltre trent’anni, uno sport complesso come la scherma.
Ad oggi Stefano è l’autore indipendente di libri fantasy che ha venduto più di sempre in Italia. Oltre 90.000 copie vendute, principalmente su Amazon. Conteggiando anche i download gratuiti e le vendite fatte con Newton Compton, Stefano ha avuto negli anni più di 320.000 lettori. "La Principessa delle Tenebre", il libro più venduto dell'autore, ha raggiunto le 16.000 copie distribuite.
Intervista
- Perché scrivi?
Stefano ha scoperto il suo amore per la scrittura da ragazzino, già alle medie aveva scritto un primo romanzo. Negli anni ha sviluppato questa passione, raffinando il suo stile, ma le motivazioni alla base sono rimaste le stesse. "Il processo creativo dietro la scrittura mi affascina perché mi permette di “vivere” le avventure dei miei personaggi nel momento stesso in cui le immagino. "
- Se con la mente torni indietro al momento in cui hai terminato di scrivere il tuo primissimo libro. Cosa hai fatto subito dopo? Parlo della prima mossa editoriale. Dove lo hai pubblicato, come hai scelto, avevi già un piano di marketing o hai improvvisato... insomma i primissimi passi della tua carriera.
Nel 2005 ha esordito con il romanzo "Phonix".
"All’epoca non esisteva il self publishing, quindi tentai di proporlo a varie case editrici. Non ebbi risposta. Mi affidai a un’agente, ma tutto quello che ottenni fu un contratto con un editore a pagamento. Deluso dall’esperienza, ho continuato a scrivere senza progetti per la pubblicazione. Tutto è cambiato quando ho avuto la possibilità di distribuire i miei romanzi sulle piattaforme self."
- Self o editore? Perché?
Per Stefano la scelta migliore è stato il Self-P e i suoi risultati ci mostrano chiaramente il successo che ne è derivato, ma prima di suggerirci di seguire le sue orme, l'autore ci spiega le sue motivazioni.
"Io sono un fautore del self-publishing, ma è una scelta che dipende da molte cose. Per me scrivere e pubblicare sono un gioco e dunque mi piace farlo il più possibile da solo, con le mie scelte e i miei tempi. Non è detto che sia la scelta migliore per tutti, ma nel caso contrario si deve trovare l’editore adatto (spoiler: non è facile!)."
- Secondo te i lettori dove si trovano? Social, forum, librerie, giornali, radio tv... i tuoi dove li hai trovati?
"Per quanto riguarda il self publishing a mia esperienza i lettori li trovi sulle piattaforme dove si comprano i libri, Amazon in particolare. Negli anni ho anche sviluppato una pagina Facebook dove ogni tanto condivido qualcosa, ma la mia impressione è che i social servano soprattutto quando i lettori li hai già “catturati”."
- Il più grande errore che hai commesso durante questo viaggio per diventare scrittore. Se potessi tornare indietro come lo correggeresti?
"Ho fatto due errori piuttosto gravi. Il primo è stato fidarmi di chi pensavo potesse aiutarmi agli inizi della mia carriera, invece pensava solo a come sfilarmi i soldi di tasca. Il secondo è stato pensare che un grande editore potesse avere un interesse e un’attenzione alle mie opere pari ai miei. Sono errori che si fanno, quando non si ha esperienza e si è ingenui, ma servono a capire molte cose."
Facendo tesoro dell'esperienza di Stefano, colgo l'occasione per ricordare che investire su sé stessi è il miglior modo di spendere il proprio denaro.
- La scelta più azzeccata che ti ha fatto svoltare?
L'autore ci porta indietro ai tempi in cui aveva iniziato a muovere i primi passi nell'emergente mondo del Self-P.
"All’inizio della mia carriera di self-publisher l’aver pubblicato su iBookStore di Apple quando nessun altro italiano lo faceva, perché all’epoca c’erano delle grosse difficoltà logistiche che ne sbarravano l’ingresso."
- La cosa che ti dà maggior soddisfazione di questo lavoro?
"Poter raggiungere tante persone che hanno dei gusti simili ai miei e condividere con loro l’emozione dell’avventura."
- Ultimi consigli che desideri offrire ai colleghi. Cose da non fare o cose da fare assolutamente.
"Non fidatevi di chi chiede soldi per pubblicare e tenete presente che un editore è un imprenditore. Non cerca romanzi belli, ma romanzi che possano essere comprati."


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