Intervista a Tullio Colombo
Vi presento Tullio Colombo
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Introduzione
Tullio Colombo, autore classe '54, originario di Novara. Ha svolto attività di ricerca sociale: ha lavorato nel giornalismo e nella gestione di progetti europei in ambito education.
Dal 2010 cura il blog letterario: “Il Dopo di Biblioteca”, sul quale pubblica recensioni di libri, serie tv, eventi e spettacoli. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo romanzo. Attualmente sta lavorando a una serie di racconti brevi, genere realismo magico.
Intervista
- Perché scrivi?
Forse per troppo tempo Tullio ha rimandato la passione per la scrittura. Finalmente con il pensionamento ha avuto occasione di affrontare questa nuova sfida con decisione.
"La ragione principale è intraprendere un viaggio che porta alla scoperta di sé stessi, il lato “oscuro”, nel senso di misterioso, che le vicissitudini della vita porta a ignorare o a mettere da parte."
- Se con la mente torni indietro al momento in cui hai terminato di scrivere il tuo primissimo libro. Cosa hai fatto subito dopo? Parlo della prima mossa editoriale. Dove lo hai pubblicato, come hai scelto, avevi già un piano di marketing o hai improvvisato... insomma i primissimi passi della tua carriera.
L'autore tentò di pubblicare la sua prima opera appoggiandosi ad una CE. "La inviai a una decina di case editrici scegliendo fra le maggiori, le più importanti. Ne rispose una abbastanza subito, una casa editrice che consideravo media."
Con saggezza riconobbe la truffa e non si fece ingannare. "Mi dissero che il libro era originale, interessante, che avrebbero voluto pubblicarlo. Solo mi chiesero di contribuire al lancio, una tantum, poi i libri successivi li avrebbero pubblicati senza ulteriori contributi. Bastava che mi legassi a loro con un’esclusiva per una decina d’anni. La cifra da pagare però era decisamente troppo elevata e risposi che non avrei accettato nemmeno per la metà."
Quindi, decise di cominciare la sua carriera con il Self-P. "Optai dunque per il self publishing e il libro uscì."
- Self o editore? Perché?
I lavori seguenti di Tullio seguirono ancora la via del Self-P, ma senza mai distogliere lo sguardo dalla possibilità di collaborare con una CE onesta.
"Finalmente l’anno scorso ho pubblicato un nuovo romanzo scritto a quattro mani, questa volta con una casa editrice. Il libro è uscito a novembre, si intitola Bang Bang, un romantic-suspence, firmato con la scrittrice Chiara Kiki Effe."
"Dunque, self o editore possono anche coesistere, almeno dal mio punto di vista."
In definitiva, Tullio sottolinea come la via del Self-P. offra i suoi vantaggi economici a monte di una serie di responsabilità. "Nel self l’autore deve preoccuparsi di mettere assieme una squadra di bravi professionisti. L’editing deve per forza essere esterno, così come la correzione di bozze. Poi c’è la copertina, l’impaginazione, e quindi occorre trovare un grafico che se ne occupi. Naturalmente l’autore continua a essere il supervisore e il decisore finale. E poi la promozione. Anche in questo caso è tutta sulle spalle dell’autore. Il vantaggio è l’effettivo controllo del ciclo di lavoro, mantenere il copyright sul proprio lavoro e non dover suddividere le royalties con altri, dato che non esiste casa editrice."
- Secondo te i lettori dove si trovano? Social, forum, librerie, giornali, radio tv... i tuoi dove li hai trovati?
"Un po’ dappertutto, aggiungerei gli eventi e la partecipazione a fiere. I miei lettori amano perdersi nei social e li trovo principalmente lì. Va detto che durante il Covid erano cessate le occasioni di incontro e dunque i social sono diventati una scelta obbligata."
- Il più grande errore che hai commesso durante questo viaggio per diventare scrittore. Se potessi tornare indietro come lo correggeresti?
"Correggerei tante piccole cose, magari qualcosa in un titolo, oppure farei più promozione sui blog letterari, cose del genere. Dopo il mio primo libro non avrei immaginato di continuare, invece è andata così."
- La scelta più azzeccata che ti ha fatto svoltare?
Riportando l'attenzione sui social, Tullio ci racconta che: "Credo partecipare a mia volta ai social e a gruppi letterari di scrittori cosiddetti “emergenti”. Si creano amicizie, si mettono in comune le esperienze, nascono nuove idee."
- La cosa che ti dà maggior soddisfazione di questo lavoro?
A differenza da molti altri autori, intervistati in precedenza, Tullio ci sorprende con una risposta diversa dal solito.
"Seguire tutto il processo che parte da un’idea, spesso proprio embrionale, che cresce col tempo. A un certo punto si comincia a scrivere e pagina dopo pagina si arriva alla pubblicazione. Vedere il proprio libro stampato a volte ha dell’incredibile."
- Ultimi consigli che desideri offrire ai colleghi. Cose da non fare o cose da fare assolutamente.
Giunti al termine dell'intervista, l'autore si dimostra modesto e ci consiglia:
"Non ho una tale esperienza da distribuire consigli. Penso che la cosa più importante sia avere piena consapevolezza dei propri limiti e avere ben chiaro perché si scrive."


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