Intervista a Erika Vernizzi

 Vi presento Erika Vernizzi

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Introduzione

Autrice classe '87, scrittrice e disegnatrice fin dalla tenera età. Amante di storia antica, videogiochi e libri. 

Ha già pubblicato vari racconti e romanzi:
"La Signora del Mediterraneo" (2020) 
"The Salty Sea Dog" (2021)
"La Preghiera del Peccatore" (2021)
"Il Re della Città" (2022)
"Ginger's Ragtime" (2021).
Ha divulgato gratuitamente, "Echi dal Passato" ispirato al videogioco "Rise of the Tomb Raider" e attualmente sta lavorando a "Il Primo Judike". 

Intervista

• Perché scrivi?

Nel risponderci Erika apre la strada ad un tema assai noto e dibattuto, ovvero la ricerca dell'immortalità. "Voglio lasciare qualcosa di mio in questo mondo. Può sembrare un discorso macabro, ma l'idea di abbandonare questa terra senza aver lasciato qualcosa, mi rattrista tanto."

Concordo pienamente con l'autrice, ogni libro che scriviamo è un'eredità che lasciamo al mondo e alla nostra famiglia.

Rispondendo a questa domanda, Erika mi fa anche sapere che i disegni dei suoi libri sono anch'essi opera sua e aggiunge che "La vendita dei libri è un piacevole effetto collaterale."

• Se con la mente torni indietro al momento in cui hai terminato di scrivere il tuo primissimo libro. Cosa hai fatto subito dopo? Parlo della prima mossa editoriale. Dove lo hai pubblicato, come hai scelto, avevi già un piano di marketing o hai improvvisato... insomma i primissimi passi della tua carriera.

L'autrice non riesce a ricordare bene cosa è accaduto subito dopo l'apposizione della parola "fine" sulla sua prima opera. Si trattava di "La Preghiera del Peccatore", ci racconta di aver scritto e riscritto quel suo primo libro così tante volte che la versione pubblicata era diversissima dalla prima versione. In merito al quando: "L'ultima vera riscrittura è stata durante il lockdown, esclusa la revisione pre-pubblicazione."

• Self o editore? Perché?

Con assoluta certezza, ci risponde: "SELF, senza ombra di dubbio. Ho in mano i diritti e posso fare come voglio e quando voglio. Quello che guadagno è tutto mio."

• Secondo te i lettori dove si trovano? Social, forum, librerie, giornali, radio tv... i tuoi dove li hai trovati?

Tutta l'attenzione di Erika è rivolta ai social. Argomenta così la sua scelta: "È lo strumento del futuro. I forum sono morti, le librerie non distribuiscono e vendono autori self. La tv non la guardo, tantomeno la radio."

Coglie l'occasione anche per svelarci di essere una "Metallara."

• Il più grande errore che hai commesso durante questo viaggio per diventare scrittore. Se potessi tornare indietro come lo correggeresti?

Riconfermando la sua posizione in favore della l'autopubblicazione, ci racconta che il suo unico rimpianto è stato di "Perdere tempo a cercare una CE." Ci spiega anche che "all'epoca il servizio KDP di Amazon non era disponibile in Italia."

• La scelta più azzeccata che ti ha fatto svoltare?

Entrando nel vivo della sua opera, ci parla di come la sua trama abbia trovato una svolta decisiva con "La scoperta della Sardegna bizantina." Ricostruendo la sua narrazione intrecciandola con fatti storici ha finalmente realizzato il prodotto di qualità che stava cercando. 

Inoltre aggiunge che l'altro momento di svolta è stato "La scoperta di KDP", che le ha permesso di immettere sul mercato il suo libro.

• La cosa che ti dà maggior soddisfazione di questo lavoro?

"Il vedere i miei "bimbi tritoneschi" (sì, sono tritoni) adottati dai lettori." 

Con grande affetto, Erika si compiace del successo riscosso dalle sue creazioni, i personaggi della sua avventura che a quanto pare hanno trovato riscontro persino all'estero. "Le mie storie viaggiano per l'Europa!"

• Ultimi consigli che desideri offrire ai colleghi. Cose da non fare o cose da fare assolutamente.

In ultima battuta ci riporta il suo consiglio, avvalorato da una esperienza multigenerazionale. 

"Non perdere tempo con le case editrici a pagamento e non pensare di raggiungere le BIG: purtroppo mio padre, mio zio e mio nonno hanno lavorato in questo mondo, e vi assicuro che non è assolutamente rosa e fiori. Uno dei motivi per cui ho scelto KDP."

Grazie a Erika Vernizzi per aver condiviso con noi la sua storia. Una testimonianza del valore che anche la strada Self può ottenere.

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